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venerdì 31 maggio 2013

Strategie imprenditoriali ed organizzative

La redazione consiglia...

“Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori”

Un libro da leggere tutto di un fiato, quasi come mangiare un gelato, quello scritto a quattro mani da Federico Grom e da Guido Martinetti, che racconta la storia della loro amicizia, del loro grande sogno e della loro grande impresa imprenditoriale. Un manager ed un enologo, di 39 e 37 anni, con il sogno di fare il gelato più buono del mondo, che partono da un piccolo negozio di 25 metri quadrati a Torino e che in pochissimi anni, selezionando le migliori materie prime nei cinque continenti, rinunciando ad additivi, creano un gelato di altissima qualità, che li impone come marchio d’eccellenza sulla scena del food internazionale. Una storia imprenditoriale sorprendente e affascinante, che sa infondere speranza e ottimismo in questa fase di crisi economica mondiale, esattamente come la strada che da quel primo negozietto di Torino, ha portato Grom e Martinetti fino a Malibu, Tokyo, Parigi, Osake e New York. Sognatori estremamente concreti che con serietà e rigore hanno costruito una grande avventura imprenditoriale, sempre pronti a progredire, migliorando le ricette del gelato e le strategie economiche, riservando grande attenzione anche alla scelta e alla crescita dei propri collaboratori, che vengono valorizzati e stimolati. Un libro da leggere come da provare è il gelato di Grom.

Scheda del libro:
Titolo: Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori”
Autori: Federico Grom e Guido Martinetti
Editore: Bompiani
Pagine: 276

Prezzo: 17.50 euro

Strategie imprenditoriali ed organizzative - segue

FARE LA SPESA SUL WEB ACQUISTANDO PRODOTTI D’ECCELLENZA

Un esempio: il business dell’azienda Buono e Giusto


Commercio on line di prodotti enogastronomici d'eccellenza, praticamente a chilometro zero, a prezzi accessibili. E' l'originale ricetta di business scelta dai fondatori dell'impresa “Buono e Giusto” di Olgiate Olona, in provincia di Varese. Professionisti, dirigenti ed imprenditori, provenienti da diversi rami dell'economia, accomunati dalla voglia di investire in un'impresa commerciale che fonda l'innovazione, a livello di canale di vendita e la tradizione dei prodotti tipici. Oltre all'e-commerce sono stati attivati diversi punti di ritiro, sparsi sul territorio varesino e milanese, per avere l'occasione di parlare direttamente e confrontarsi con i clienti. I prodotti che “Buono e Giusto” mette in commercio provengono da produttori del centro nord Italia. La società è partita in sordina, tra amici appassionati di prodotti del Monferrato, e poi si è allargata, fino a diventare un'azienda. C'è anche un aspetto culturale importante che muove l’azienda Buono e Giusto, quello di fare favorire un consumo consapevole dei prodotti del territorio provenienti dai piccoli produttori. Un'altra idea vincente dell'impresa di Olgiate Olona è quella di commercializzare anche i prodotti freschi, una rarità nel panorama dell'e-commerce. Nel negozio virtuale di “Buono e Giusto” che si trova ovviamente sul web (www.buonoegiusto.it) si possono trovare anche diversi tipi di carne, oltre a salumi e formaggi, che vengono consegnati freschi, grazie alla catena del freddo, direttamente a casa. I punti fermi sono l'alta qualità dei prodotti con attenzione alla filiera produttiva, la valorizzazione dei prodotti tipici e la stretta correlazione con la cooperazione sociale, facendo crescere uno stile di consumo consapevole. 

Strategie imprenditoriali ed organizzative

All’interno dei modelli organizzativi che cambiano, e dei mestieri che si aggiornano, una posizione di primo piano la sta assumento mondo dell’agricoltura e dei cibi di qualità. Come commentano Cia-Confederazione italiana agricoltori e Coldiretti sul rapporto Istat relativo al secondo trimestre del 2012, nonostante la crisi e, a dispetto di tutti i problemi che condizionano la competitività delle imprese, l’agricoltura si dimostra un comparto ancora vivo e vitale, anche dal punto di vista occupazionale. E mentre industria e costruzioni archiviano il secondo trimestre 2012 con flessioni robuste, il settore primario mette a segno un incremento degli occupati del 6,2% tendenziale, e fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti, con un incremento record del 10,1%, in netta controtendenza con l’andamento generale che mostra livelli elevati di disoccupazione.
Inoltre, secondo le stime della Coldiretti, ha meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati che hanno abbondantemente superato quota 100.000. Questa tendenza di recupero del settore primario va in coerenza con il tema della sostenibilità ambientale, della qualità dei prodotti, dell’attenzione alla qualità del cibo.
Le dimensioni di queste imprese, che sono mediamente piccole o molto piccole, segnalano tuttavia un trend di sviluppo e forse anche un’indicazione per quelli che saranno i lavori del futuro.
Così come recentemente ci siamo occupati del fenomeno delle reti d’impresa, cominciamo da oggi a segnalarvi anche esperienze significative e casi di successo di strategie imprenditoriali ed organizzative legate alla sostenibilità ambientale ed alimentare. Già oggi gli inglesi parlano dei new age farmers.

Segnaliamo, dunque, un’esperienza che unisce il commercio on line alla filiera di qualità alimentare e il caso, già raccolto in un volume, del gelato Grom.

martedì 21 maggio 2013

Lavoratori over 50: l'inchiesta continua

La nostra intervista ad Aldo Magnone

Nuova puntata dell’inchiesta del nostro Osservatorio sui lavoratori senior. Un fenomeno centrale per lo sviluppo delle aziende, quello della gestione del personale over 50. Sull’argomento abbiamo intervistato il dottor Aldo Magnone, dal 2005 Partner di Arethusa, con un passato di manager nell’ambito della gestione delle risorse umane in importanti gruppi come Colgate Palmolive, Star, Pirelli e Walt Disney. Nella sua ultima esperienza in Walt Disney come Country Manager HR, aveva la responsabilità della gestione delle risorse umane per tutte le linee di business in Italia: licensing, retail, editoria, televisione, cinema ed internet. 

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Cambiamo tutto!
di Riccardo Luna

In questo agile libro, l’autore Riccardo Luna racconta la rivoluzione degli innovatori, che è in corso nel nostro Paese. Una rivoluzione che non si fa riempiendo le piazze, ma cambiando le nostre vite, nel modo di fare scienza, nel come si condivide la conoscenza o si creano posti di lavoro o ancora si producono beni. Un libro che è un inno all’ottimismo, in cui si racconta la vita degli startupper che il lavoro non lo cercano, perché provano a crearselo, inseguendo un’idea innovativa. Tutto sta cambiando, perché abbiamo a disposizione la prima arma di costruzione di massa che è Internet. Ecco perché, secondo Luna, oggi dobbiamo essere ottimisti; il mondo attorno a noi può cambiare in meglio, grazie a tre parole d’ordine: trasparenza, partecipazione e collaborazione e alla voglia di ciascuno di noi di provarci. Le startup, per la cultura dei loro fondatori, sono lontane anni luce dal nanismo di cui soffrono certe piccole imprese; non dimentichiamo che furono startup anche Microsoft, Apple, Google e Facebook. Luna dedica il primo capitolo del libro proprio agli startupper, ovvero di come si possono creare posti di lavoro grazie al web e del perché dobbiamo diventare la startup di noi stessi. Molti giovani italiani ci stanno provando; il saggio di Luna non è tanto una guida ma piuttosto un inno all’ottimismo, per incoraggiare, attraverso le storie di chi ce l’ha fatta, chi ci sta provando, nonostante mille ostacoli.

La scheda del libro:
Titolo: Cambiamo tutto!
Autore: Riccardo Luna
Editore: Laterza
Anno: 2013
Pagine: 163
Prezzo: euro 11.90 

lunedì 20 maggio 2013

Imprese familiari: consigli utili per una buona successione


I consigli del Professor Alberti, autore di una ricerca sulle Pmi

L’impresa famigliare rappresenta un’istituzione fondamentale del capitalismo italiano e di quello di altri Paesi del mondo. Secondo le stime della Commissione Europea, le imprese di famiglia rappresentano, tra il 65 e l’80% delle aziende del mondo ed il 93% in Italia, impiegando il 52% della forza lavoro e producendo il 70% del Pil. Il Professor Fernando Alberti, docente di Economia delle Pmi all’Università Liuc di Castellanza, ha compiuto uno studio sulle imprese famigliari, identificando quattro macrocategorie:
  1.  imprese domestiche di piccola dimensione, in cui il capitale è posseduto da un solo proprietario, che è tipicamente il fondatore o il successore
  2. imprese famigliari tradizionali, che hanno un modello di proprietà simile al precedente, ma la loro dimensione può essere anche più grande e la gestione può essere affidata a soggetti non famigliari
  3. imprese famigliari allargate, dove il modello di proprietà è chiuso alla sola famiglia ma allargato a molti membri e la gestione è affidata sia a persone interne sia a persone esterne alla famiglia stessa
  4. imprese famigliari aperte, che hanno una dimensione medio grande ed hanno un modello di proprietà che comprende anche soci non appartenenti alla famiglia.

lunedì 13 maggio 2013

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Elogio della piccola impresa
di Giulio Sapelli

Nel suo interessante saggio, Sapelli, editorialista del Corriere della Sera e docente di Economia Politica all’Università Statale di Milano, affronta il tema della piccola impresa, spina dorsale dell’economia italiana. Non antitetica ma complementare e sinergica rispetto al big business, nel nostro Paese, la piccola impresa è stata il veicolo dell’affermazione sociale delle classi subalterne, rappresentando un inesauribile serbatoio di imprenditorialità e forza creatrice. La sua crisi attuale è lo specchio della crisi di un intero sistema sociale prima che economico. Secondo Sapelli, la piccola impresa italiana può risorgere, trasformata e rafforzata, a patto che il sistema sociale sappia sostenerla, rifondando l’economia sulla persona e la famiglia. L’autore analizza nel suo libro anche il carattere e la forma della microimpresa italiana. Si tratta soprattutto di imprese a conduzione famigliare, che per Sapelli, non hanno la necessità di crescere per quel che riguarda il numero di persone coinvolte, ma sono chiamate a confrontarsi con le nuove e globali sfide dell’economia mondiale in crisi e devono quindi saper diversificare e raggiungere i mercati che si offrono alla loro produzione. Il modello sociale e famigliare incarnato dalla piccola e microimpresa italiana offre, secondo l’autore, speranze reali per il rilancio e una nuova fase del capitalismo produttivo di rilevanza sociale. Un saggio agile e scorrevole, anche per i “non addetti ai lavori”, ricco di dati e di testimonianze dirette di imprenditori, attraverso le quali comprendere la geografia della piccola impresa italiana, che non si vuole arrendere alla crisi, ma anzi essere protagonista della ripresa.

Scheda del libro:

Titolo: “Elogio della piccola impresa”
Autore: Giulio Sapelli
Editore: Il Mulino
Anno: 2013
Pagine: 116

venerdì 10 maggio 2013

Contro la crisi arriva il temporary manager


Federmanager propone alle aziende un manager a tempo per rilanciarsi

Un dirigente a tempo, che lavorando in team, aiuti le aziende ad affrontare situazioni di cambiamento; un inserimento temporaneo in azienda di professionisti qualificati, con deleghe, obiettivi e tempi predeterminati. Questo in sintesi il progetto partito da Federmanager, l’associazione di categoria dei manager. Il primo punto di contatto tra l’impresa ed il temporary management è lo sportello; attraverso Federmanager o altre associazioni di categoria, l’azienda espone i propri problemi, fino alla definizione dei contorni della questione che intende risolvere, come la sistemazione dei conti, l’apertura a nuovi mercati o la gestione di nuovi progetti. Il primo approccio può dare luogo a semplici consigli, oppure rappresentare l’inizio di un percorso di collaborazione, individuando le figure professionali da coinvolgere..

venerdì 3 maggio 2013

Continua a crescere il tasso di occupazione dei lavoratori senior


La nostra intervista a Francesco Marcaletti

Continua l’inchiesta del nostro Osservatorio, sul tema dei lavoratori senior over 50. Una questione quanto mai attuale nel mondo dell’impresa, che deve essere in grado di motivare ed organizzare al suo interno il lavoro di questa particolare categoria di dipendenti. Abbiamo intervistato a questo proposito il professor Francesco Marcaletti, ricercatore associato nella Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica di Milano.

Continua a crescere il tasso di occupazione dei lavoratori senior


La nostra intervista a Pierluigi Celli

Il lavoratore over 50 è una figura sempre più diffusa all’interno delle aziende, per l’allungamento dell’età media, ma, soprattutto, a causa della riforma delle pensioni firmata dal ministro Elsa Fornero, che ha allungato notevolmente la permanenza sul luogo di lavoro dei lavoratori over 50. Una realtà con cui le aziende devono fare i conti, in termini di formazione e riqualificazione. Abbiamo intervistato a questo proposito il professor Pierluigi Celli, Direttore Generale dell’Università Luiss di Roma e manager di grande esperienza.

giovedì 2 maggio 2013

La redazione consiglia...


Che cos’è il management
di Pier Luigi Celli

Il ruolo centrale del management come arte di governo; un mestiere da ripensare che deve puntare sulla pluralità dei saperi, per poter competere sul mercato di oggi. Il professor Pier Luigi Celli, attuale direttore generale dell’Università Luiss di Roma, con un passato di responsabile di gestione, organizzazione e formazione di risorse umane in grandi gruppi, nonché ex direttore generale della Rai, guida il lettore nel mondo dei manager, ovvero di chi occupa lo spazio solitamente occupato dei poteri intermedi, quelli che si fanno forti dei mandati altrui. Quasi sempre tentati di affermarsi in proprio, proiettati verso una carriera individualistica che, una volta arrivata all’apice del successo, tende inevitabilmente a cristallizzarsi all’interno del panorama aziendale.