Top down o bottom up?
Si
fa strada l’idea che il cambiamento
non è più lineare e prevedibile, ma procede per salti e discontinuità,
riflettendo probabilmente una dinamica della contemporaneità che avevamo già
toccato.
Lo
avevamo già anticipato, infatti, citando Nassim Taleb e la sua idea che stiamo
uscendo dall’era del Mediocristan per
entrare in quella dell’Estremistan,
un’epoca in cui il mondo, nella sua evoluzione, non cammina ma salta.
Ci
ripropone il concetto Zygmunt Barman, nel suo nuovo libro “L’etica in un mondo di consumatori”, parlando di una dimensione
temporale che non può essere quella ciclica, ripetitiva, propria delle
certezze, ma non è più neanche quella lineare del progetto e degli obiettivi.
Lui, infatti, la chiama “dei punti”,
fatta attraverso la neutralizzazione del passato e la capacità di rinascere con
facilità a nuova vita professionale, in una varietà di forme e di nuovi inizi.